In uscita domani 27/01/10 sul settimanale OGGI un reportage che spiega la ferocia dei trafficanti che gestisce i flussi dei dannati che cercano di espatriare dalle coste della Libia e quando non riesce per via delle rotte battute dalle navi militari, il flusso di ritorno attraverso il deserto. Le foto contenute nel reportage mostrano camion carichi oltre ogni limite immaginabile di persone e bagagli a mano che sulle malmesse strade del deserto possono in ogni momento essere coinvolti in incidenti spesso mortali. I trafficanti poi non pensano certo a salvare nessuno e se le cose vanno male abbandonano il carico umano scappando con la jeep che scorta il camion per salvarne l’autista parte della struttura criminale. Il deserto diventa quindi un obitorio senza confini che fa sparire i morti in fretta, morti senza nome che nessuno mai reclamerà ma che hanno pagato per un viaggio che non si è concluso, magari scappando da conflitti interni che ammazzano i deboli per estrarre dai terreni pochi kili di oro o diamanti. Nessuno può sgarrare dal pagare la quota del viaggio, pena essere bruciati vivi con la benzina! Speriamo che qualcuno al governo italiano valuti l’operato di Gheddafi e chiarisca che non basta pattugliare il mare. Forse semplicemente è lui stesso che gode di questo business di carne umana che non è molto diverso dai lager nazisti dove hanno trovato la morte tante persone inermi.
mercoledì 27 gennaio 2010
OGGI RICORRE IL GIORNO DELLA MEMORIA – IN LIBIA SI CONTINUA A MORIRE PER LA FEROCIA DEI TRAFFICANTI DI MERCE UMANA
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