Londra
– Alfredo
Gavazzi ha dichiarato: “Abbiamo trovato massima disponibilità da parte
delle altre Federazioni e siamo soddisfatti dell’esito finale della
trattativa. Voglio ringraziare il Ceo di Celtic
Rugby John Feehan ed i colleghi presidenti delle altre federazioni
per aver compreso ed accolto le nostre istanze". Dopo
l'accordo con il fronte veneto per la creazione di una franchigia territoriale,
è arrivato anche il via libera per la partecipazione
Celtica a titolo gratuito e senza la quota d’iscrizione di
oltre 3 milioni di euro che la FIR era costretta a pagare. La riunione si è tenuta martedì 4/3 scorso a Londra tra i
vertici della FIR e delle altre Federazioni Irfu, Wru e Sru partecipanti
alla Celtic Rugby League. Le
Federazioni ritengono di aver definito e risolto tutti i punti per la
partecipazione a pieno titolo di due squadre italiane. Per il
prossimo quadriennio, FIR garantirà la partecipazione di due squadre
italiane nella competizione attualmente denominata RaboDirect PRO12.
"Sono sempre stato un sostenitore della
partecipazione italiana ad un torneo internazionale che reputo capitale per
la crescita del rugby italiano di alto livello – ha
aggiunto Gavazzi - e ritengo che con questo nuovo accordo
il nostro movimento potrà muovere ulteriori passi avanti,
con benefici a breve, medio e lungo termine per il rugby nel nostro
Paese”.
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giovedì 6 marzo 2014
RUGBY – IL MOVIMENTO DEVE SORRIDERE CON L'ARRIVO DEI DOGI
La direzione di vere franchigie che rappresentano dei territori implica
riformare il campionato di Eccellenza magari trasformandolo in un campionato
pienamente dilettantistico e allargando il numero di squadre per avere un
campionato che rappresenti tutta l’Italia. Mantenere un doppio professionismo
sarebbe un modello che non esiste da nessuna parte del mondo ovale. La
collaborazione di tutte le società più prestigiose del Veneto non può
che portare giovamento al nostro rugby, ora oltre a scegliere i capitani di
questa nave che si sta allestendo, si tratta di costruire una buona filiera
(accademie no, preferisco vivai con linee comuni di crescita sportiva) dove si
condividano esperienze per portare al più presto atleti di livello per Dogi ed
Eccellenza. Immaginate un Dogi contro Ospreys allo stadio Battaglini di Rovigo….spettacolo!! I presupposti ci sono, vediamo come si risolve l’argomento economico che
ragionando a mente fredda potrebbe essere quello di Benetton azionista di
maggioranza relativa, con Rovigo a seguire, una quota federale e le società
meno ricche a fornire giocatori e a formare una filiera. Chiudo riportando uno
spezzone della dichiarazione del coach della selezione veneta under 16 che ha
di recente vinto a Tolosa contro i pari età dello Stade Toulosain (17 a 12 per
i veneti): “Ottima prova dei ragazzi in condizioni non facili, sia per il vento, sia per
il valore della squadra avversaria, e sia per il fatto di aver giocato su di un
campo in sintetico, cosa cui i nostri non sono per nulla abituati – ha detto il
coach Mario Pavin -. Ho chiesto ai ragazzi di presentarsi in campo urlando la
parola ‘Veneto’, ma erano talmente fieri di indossare le nuove maglie che alla
fine hanno voluto urlare ‘Dogi!!!’, sentendosi addosso tutto l’orgoglio e la
responsabilità di indossare quel simbolo così importante per il nostro rugby”.
SE IL BUON GIORNO SI VEDE DAL MATTINO…!!! Pavin mette i brividi, immaginate trevisani, rodigini e i cari cugini padovani, tifare per la stessa maglia veneta, speriamo davvero che i nostri dirigenti tengano la nave in assetto per raggiungere il porto dei DOGI!
SE IL BUON GIORNO SI VEDE DAL MATTINO…!!! Pavin mette i brividi, immaginate trevisani, rodigini e i cari cugini padovani, tifare per la stessa maglia veneta, speriamo davvero che i nostri dirigenti tengano la nave in assetto per raggiungere il porto dei DOGI!
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martedì 4 marzo 2014
RaboDirect PRO12 – i Dogi dalla stagione 2014/2015
Una soluzione che potrebbe mettere d’accordo tutti
quanti, sia gli sportivi, sia gli operatori dei club impegnati ogni stagione sportiva
ad investire migliaia di euro per accollarsi un carico sempre più
oneroso sia in termini di consumo del capitale economico, che di impegno del capitale umano. Già,
proprio questi potrebbero essere i punti d’incontro per Treviso, Rovigo,
Mogliano, San Donà e Petrarca, ormai lontani dalle linee proposte
dalla FIR e che potrebbero offrire ai loro numerosi tifosi una sorta di franchigia
per disputare con buona qualità la RaboDirect
PRO12 facendo risorgere la storica squadra a inviti veneta dei Dogi.
L’idea sarebbe quella di far
partire il progetto già dalla stagione 2014/2015 con Treviso e Rovigo a fare da
capocordata, ieri sera l’incontro a Silea (TV).
Alla faccia delle milanesi Zebre che, nella loro versione moderna, stanno
raccogliendo poco a fronte di molto impegno (aggiungerei anche generoso) messo
a disposizione dalle casse della FIR, disputando partite in casa con lo stadio deserto.Insomma, si profilano mesi “caldi” per puntualizzazioni e valutazioni delle società citate sopra che prima di uscire allo scoperto, dovranno pesare con attenzione impegno, ruoli e investimenti per un progetto così fantastico, senza trascurare i vari singoli consigli societari per ottenere il benestare delle strutture di appartenenza.
L'idea di una franchigia veneta chiamata come il vecchio club a inviti del Nord Est stuzzica la fantasia di molti, è lecito sognare!
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venerdì 29 gennaio 2010
La Fir rinuncia: non ci saranno rappresentative italiane nel torneo con le squadre gallesi, scozzesi e irlandesi

Il pifferaio magico non è riuscito a condurre fino in fondo l’inutile sforzo di far giocare due squadre italiane nella Celtic League. In soldoni finalmente il presidente della Federazione Italiana Rugby ha capito che l’illusione che si era creata, merito anche della sua cerchia di collaboratori improvvisati che mai ha preso in mano un pallone ovale, si è schiantata con i conti fatti per benino…. ed ecco che cio’ che era ovvio per tutti sin da subito si è palesata a questi signori! Quindi l’Italia tornerà ad avere un campionato che manterrà le caratteristiche attuali lasciando i già fragili equilibri intatti. Meno male che ci siamo arrivati tutti, insomma un obolo troppo costoso malgrado il palcoscenico di rilievo offerto ai club italiani, quando saremo pronti ci penseremo!!
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venerdì 27 marzo 2009
Rugby - Italia in Celtic? Si' basta portare denaro
Il responsabile della Celtic League, campionato che riunisce quattro selezioni irlandesi, quattro gallesi e due scozzesi, ha accettato l’ingresso di due selezioni italiane a partire dal settembre 2010 purche’ ci siano: 7-8 milioni di euro come budget, uno stadio con almeno 5.000 posti coperti e un aereoporto vicino alla struttura. E qui parte la corsa alle interpretazioni di chi frequenta l’ambiente non solo come tifoso, ma siamo sicuri che irlandesi e scozzesi non si rimangino la parola tra un anno visto che il loro nullaosta e’ stato elargito adesso a fronte di una crisi economica incalzante anche nella palla ovale che conta!? In aggiunta a questo grande interrogativo ci sono poi da chiarire che fine fara’ la Serie A del rugby italiano visto che andrebbe in concorrenza con la partita settimanale della lega celtica, quindi diritti televisivi frammentati, sponsor che potrebbero preferire altre platee, giocatori che se non selezionati, non avrebbero piu’ stimoli per giocare in Italia. Poi siccome l’Italia e’ lunga e stretta ci mettiamo anche in mezzo i campanilismi storico-politici, ed ecco la lega nord contro tutti perche’ rivendica un rugby nordico piu’ celtico degli altri giocati nel resto d’Italia. Speriamo che almeno la Fir pensi bene di allestire due team controllati da lei stessa perche’ a mio avviso le tensioni tra squadre italiane sarebbero piu’ gestibili. Aspettiamo il prossimo consiglio federale del 3 aprile per capirne gli orientamenti, nel frattempo a me non dispiace affatto tifare Rovigo ed il mio idolo Gabriel Pizarro!!
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