venerdì 26 febbraio 2010

EMERGENZA LAMBRO: già recuperate 1.650 tonnellate di petrolio. Proseguono le operazioni per arginare gli inquinanti


Continuano gli interventi lungo i fiumi Lambro e Po per cercare di contenere la marea nera che ora minaccia l'acquedotto di Ferrara e l'ecosistema del Delta del Po. Sono già state recuperate 1.650 tonnellate di petrolio e avviate al trattamento negli impianti. Le operazioni di messa in sicurezza della centrale da cui è fuoriuscito il materiale inquinante sono state completate.
Già dal 24 febbraio sono state predisposte barriere artificiali per la raccolta degli idrocarburi nei comuni di Melegnano, San Zenone al Lambro, Salerano sul Lambro, Castiraga e Chignolo Po. Ad oggi sono stati aspirati 430 metri cubi di acqua contaminata. La quantità di idrocarburi riversati nel Lambro il 23 febbraio scorso è di circa 4mila tonnellate, per la maggior parte gasolio e una quota minore di olio combustibile. Il materiale inquinante potrebbe raggiungere i lidi ferraresi lunedì 1 marzo. Nei pressi della foce del Lambro sono stati installati due sbarramenti: uno sul territorio del comune di Orio Litta ed uno a Calendasco. In provincia di Piacenza è stato rinforzato lo sbarramento di panne assorbenti nei pressi del ponte di San Nazzaro dove si stanno installando anche barriere rigide. Uno sbarramento è stato realizzato in località Roncarolo. Barriere rigide sono state montate vicino al ponte galleggiante provvisorio del comune di Piacenza. In arrivo alcuni oil skimmers (ovvero i sistemi per separare acqua e olio): tre nei pressi del pontegalleggiante e due presso ponte San Nazzaro. Contemporaneamentestanno operando 7 idrospughi tra lo sbarramento di Roncarolo, Ponte San Nazzaro e Isola Serafini. Altri sbarramenti saranno creati in quattro punti a Castelnovo Bariano, Ponte Lagoscuro, Guardaveneta, Corbola.

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