
martedì 10 febbraio 2009
Italia - Eluana Englaro già sostituita dal GF

lunedì 9 febbraio 2009
Il semaforo che ci avverte di quanto l’aria è inquinata

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venerdì 6 febbraio 2009
CRISI TOYOTA - 9 milioni di auto modello karakiri

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giovedì 5 febbraio 2009
Italia - Aiuti al settore auto per pagare il registro delle protesi mammarie

Ultime news sulla bozza di possibile intervento a sostegno dell’economia e dell’ambiente da parte del governo parlano di un “decreto salva-auto” che si delinea come un altro aiuto assistenziale senza nessuna rivoluzione ecologica che contempli un vero impegno a produrre auto ad idrogeno o elettriche vincolando le aziende a mantenere inalterati i livelli occupazionali!! Questo decreto continua a parlare di Euro1, Euro2 quindi ancora C02 !!! Altro che Obama!!! Ancora una volta nessuno dei rappresentanti al governo ha avuto l’umiltà di riflettere sugli ammortizzatori sociali, su come la brava gente riesca ad onorare le spese sempre più frequenti con il timore sempre più vivo di non vedere più lo stipendio da cassa-integrato perché a breve licenziato per vari motivi!!! Grazie e mi raccomando fate velocemente il registro anagrafico delle protesi mammarie che è fondamentale!! Complimentoniiiii
mercoledì 4 febbraio 2009
La soluzione alla crisi dell’economia italiana è nell’abbattimento delle tette al silicone

Di fronte alla crisi mondiale che ha cominciato ad attanagliare con forte intensità anche l’Italia il ministero del Welfare si sta occupando di elaborare un documento che vieti l’impianto di protesi mammarie alle ragazze sotto i 18 anni…..Quindi anziché trovare soluzioni per il disfacimento di famiglie che avevano un lavoro……vengono affrontate e pagate consulenze sui problemi di tette al silicone che abbondano sempre di più….ma come mai? Non capisco!! Visto che siamo pieni di personaggi con pregi morali, culturali e di bell’aspetto che ogni sera appaiono in televisione!! Ma andate a fare un giro per le fabbriche a vedere come siamo messi altro che le tette!!!!
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martedì 3 febbraio 2009
Beckham rimarrà al Milan? Sì perchè si diverte a giocare a calcio!

A differenza del fenomeno di marketing Ronaldinho il Beckham proveniente dagli USA e dai salotti buoni di Holliwood ha dimostrato sul campo di non essere un fenomeno mediatico e marito di una sciatta Victoria che pareva lo dominasse in tutto e per tutto, scelte di vita comprese. Si è rivelato invece un ingranaggio insostituibile della manovra tattica del Milan che vince da quando lo presenta in campo, e con al suo attivo addirittura due gol che dall’esultanza e mimica del volto lo hanno fatto ringiovanire se non addirittura gli hanno fatto perdere quell’alone di misto banale/antipatico che aveva al suo arrivo, insomma questo Boy si è rivelato un giocatore che vorrebbe continuare a giocare al calcio anziché fingere in un campionato mediocre (ma ricco) quale quello dove mitiliava nei LA Galaxi dove l’impegno atletico ed agonistico era pari a quello che si può avere pettinando le bambole in camera da letto. Da sportivo e non tifoso del Milan gli auguro di restare in Italia per guadagnarsi quel qualcosa che il solo denaro non sempre elargisce e cioè la stima di sé stesso come persona realizzata nella professione che compie.
mercoledì 26 novembre 2008
AL MIO AMICO

Una lettera, dedicata ad un amico che gioca in una prima squadra di rugby, visto con gli occhi di un bambino del mini rugby.
Al mio amico
Amico Mio, ti ho visto una domenica, quando sono tornato a casa dopo un torneo, era tardi ed ero stanco, mi scappava la pipì. Sono entrato al Club e tu eri là con il tuo allenatore e tutta la squadra, non vi avevo mai visti tutti insieme fuori dal campo. Mi batteva forte il cuore e mi sono fermato a guardarti. Tu guardavi la partita in tv, ma speravo che alzassi gli occhi su di me e sorridendo mi chiedessi come era andata. Ti avrei raccontato di quanto erano grossi gli avversari e della paura che mi facevano quando venivano verso di me. Ti avrei detto che avevo placcato bene anche se uno mi era scappato ed aveva fatto meta. Sai, ho preso anche una botta e mi veniva da piangere, io non volevo farmi vedere ma le lacrime venivano giù da sole; mi hanno fatto una rabbia! È vero che un rugbista non piange mai? L'allenatore me lo dice sempre, io però ci credo poco; vorrei sapere da te se è proprio vero. Ma tu da piccolo come giocavi? A me cade ancora la palla. Come hai fatto tu ad imparare a passare, a placcare, a rialzarti velocemente per sostenere un compagno? Io non ci riesco, il mio allenatore mi dice che lo imparerò, ma io non ne sono tanto sicuro. Sai, quando vado a scuola o al campo giochi, vorrei raccontare a qualcuno quello che faccio. Dove abito io però, fanno tutti calcio. A volte i bambini ridono di me e non mi fanno giocare con loro, vorrei sapere se anche tu da piccolo eri solo come me. A volte vorrei andare anch'io a calcio così sarei come gli altri. Un giorno, durante l'allenamento, ho visto un tuo compagno di squadra entrare in campo e salutare un mio amico. L'ho invidiato da morire; poi quando ho guardato il mio amico aveva uno strano sorriso ed era tutto rosso, mi pareva anche diventato più alto. Vorrei che succedesse anche a me, ti vorrei ai miei allenamenti a spiegarmi dove sbaglio e a correre con me. Il mio allenatore è bravo, ma voglio dirti un segreto! Secondo me non ce la fa più a correrci dietro. Vorresti essere mio amico? Racconterei a tutti i miei amici di te, di quanto sei importante per la squadra, di tutte le cose che imparo guardandoti. Direi tutte le domeniche a papà : "Devo andare alla partita. Il mio amico mi aspetta, devo tifare per lui". Un bambino qualsiasi del mini rugby
Amico Mio, ti ho visto una domenica, quando sono tornato a casa dopo un torneo, era tardi ed ero stanco, mi scappava la pipì. Sono entrato al Club e tu eri là con il tuo allenatore e tutta la squadra, non vi avevo mai visti tutti insieme fuori dal campo. Mi batteva forte il cuore e mi sono fermato a guardarti. Tu guardavi la partita in tv, ma speravo che alzassi gli occhi su di me e sorridendo mi chiedessi come era andata. Ti avrei raccontato di quanto erano grossi gli avversari e della paura che mi facevano quando venivano verso di me. Ti avrei detto che avevo placcato bene anche se uno mi era scappato ed aveva fatto meta. Sai, ho preso anche una botta e mi veniva da piangere, io non volevo farmi vedere ma le lacrime venivano giù da sole; mi hanno fatto una rabbia! È vero che un rugbista non piange mai? L'allenatore me lo dice sempre, io però ci credo poco; vorrei sapere da te se è proprio vero. Ma tu da piccolo come giocavi? A me cade ancora la palla. Come hai fatto tu ad imparare a passare, a placcare, a rialzarti velocemente per sostenere un compagno? Io non ci riesco, il mio allenatore mi dice che lo imparerò, ma io non ne sono tanto sicuro. Sai, quando vado a scuola o al campo giochi, vorrei raccontare a qualcuno quello che faccio. Dove abito io però, fanno tutti calcio. A volte i bambini ridono di me e non mi fanno giocare con loro, vorrei sapere se anche tu da piccolo eri solo come me. A volte vorrei andare anch'io a calcio così sarei come gli altri. Un giorno, durante l'allenamento, ho visto un tuo compagno di squadra entrare in campo e salutare un mio amico. L'ho invidiato da morire; poi quando ho guardato il mio amico aveva uno strano sorriso ed era tutto rosso, mi pareva anche diventato più alto. Vorrei che succedesse anche a me, ti vorrei ai miei allenamenti a spiegarmi dove sbaglio e a correre con me. Il mio allenatore è bravo, ma voglio dirti un segreto! Secondo me non ce la fa più a correrci dietro. Vorresti essere mio amico? Racconterei a tutti i miei amici di te, di quanto sei importante per la squadra, di tutte le cose che imparo guardandoti. Direi tutte le domeniche a papà : "Devo andare alla partita. Il mio amico mi aspetta, devo tifare per lui". Un bambino qualsiasi del mini rugby
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